E c’è che vorrei il cielo elementare
azzurro come i mari degli atlanti
la tersità di un indice che dica
questa è la terra, il blu che vedi è mare
[oggi ho provato una nuova libreria, a poche centinaia di metri dalla scritta che vedete sopra; ho chiesto al libraio dove fosse la sezione della poesia, ho chiesto se c’era qualcosa di questo poeta, Pierluigi Cappello. mi sono sentita rispondere (legittimamente, perchè anche io l’ho scoperto ieri): “eh, no, non lo conosco…ma chi è, uno che scrive per il suo condominio?“). al libraio i miei complimenti, non tanto per il savoir faire, quanto perchè è raro che io rimanga proprio zitta zitta.
e infatti ho insistito: magari ha Pedro Pietri? e no, non c’era. ho “ripiegato” su Pasolini, ma il signore dei libri non ha capito l’ironia).
2 comments
Anonimo
ched'è tutta colpa tua, che ti vai a cercare bestie sconosciute: ci voleva a leggerti Kazakanakis o anche e sopra di lui Perdu Perdecani, che ne ha scritto anche per Guasila e Giba.
Tornaci e prendi anche due etti di rime a succhittu da involgere con l'Ugnone 🙂
Ringrazio Deledda
Anonimo
"Ched'è" . Bellissimo! la prima volta che l'ho letto ho dovuto contenere le risate. Dieci giorni dopo l'ho riletto..e si aprirono le cateratte! 🙂
Ringrazio Deledda per avermelo fatto rileggere scatenando una valanga di ricordi e di risate.
😀
Sisaia Ossidiana