Sembrerebbe che questo sia il sito di Francesca Madrigali. Giornalista in fase di disintossicazione, mamma gemellare e riccia naturale, pratica la scrittura, la camminata e l'ottimismo della volontà con ostinazione e con risultati altalenanti. Ama gli orecchini, il salato e i libri (non in quest'ordine). Fa cose, vede gente e soprattutto parla e ascolta: di uomini e donne, di smalti per unghie, di femminismo e libri, di politica e di maternità, e qualche volta pure di se stessa, questa conosciuta. Voi stroncatela sempre, sennò poi non la ferma più nessuno.
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6 comments
Sandra
Sono d'accordo Regina, le vacanze da se stessi sono essenziali, per come le hai descritte tu, a me, però, sembrano l'idefettibile spazio di vita che ci consente di ricaricarci e per riappropriarci proprio di noi stess*!
Unknown
… Forse è la soluzione che cercavo. Però gradirei allo stesso modo che qualcuno prendesse un po' di vacanze da me. Dovrò impegnarmi, non mi è facile "assentarmi" da me stessa, ma se mi impegno in qualcosa sono ancora profondamente me stessa… Boh, vedremo che cosa mi riuscirà di fare!
Regina Madry
* Sandra, il mio chiamarle "vacanze" indica porpiro come io sia ancora lontana dal pensare che siano uno spazio necessario, irrinunciabile, una priorità insomma…ho un problema con i doveri, ma ci sto lavorando! 😀
* Unknown (ma anche known) 🙂 :ovviamente è dura svicolare (e ci pare pure brutto). Altrettanto ovviamente non vorremo mica credere che gli altri ci molleranno così facilmente, vero? secondo me puoi farcela a prenderti una vacanza…e poi tornerai ancora più combattiva (aiutooo)… 🙂
Rabb-it
Cioè io torno a leggerti e tu vai in vacanza?
Dispettosa.
Scherzo, fai bene.
Staccare non è solo giusto… è sacrosanto!
Ok…una che nel suo blog tiene l'etichetta "A quando la scomunica?" non dovrebbe parlare di cose sante, vero? 😉
Ciao
buona ricarica.
Steve
Sono arrivato su questo blog per puro caso cercando altro in rete. Mi ha incuriosito il titolo e ho letto il post. Se è una “vacanza” significa che è temporanea, quindi con una fine, per poi tornare come prima? Io un cambiamento simile lo vedrei come un espatrio da se stessi: mutare per non tornare più indietro. Quando si è in vacanza di solito ci si rattrista nel sapere che poi si torna alla quotidianità e al lavoro. Una vacanza è bella se temporanea? Può darsi. Ma se uno si trova bene nel nuovo status perché tornare poi al precedente modus operandi? Comunque ti comprendo. Ho deciso di leggere il post perché stavo pensando proprio a questa cosa, a questo passaggio di comportamento. E ho intuito che l’articolo fosse orientato su questo tema. L’ho gradito molto, mi ha fatto riflettere ancora di più sul da farsi. Oramai che sono finito in questo blog sono curioso di leggere altro.
Buona vacanza allora… 🙂
Steve
Steve
… ho notato solo ora che è datato… quindi la domanda mi sorge spontanea: finita la vacanza?